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Luglio 2021

Peloponneso con bambini/  terre selvagge, egeo, bizantini e spartani 

Il primo vero viaggio di Cleo. Il Mani, Monemvasia, Epidauro e Napflio.

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Avevamo 9 giorni a disposizione per il Peloponneso, subito dopo averne dedicati 4 ad Atene e prima di trascorrerne una decina sull’isola di Serifos. Il Peloponneso è grande e bisognava fare delle scelte,  dopo aver consultato guide e forum e interrogato amici, abbiamo deciso di visitare Monemvasia (2 notti), il Mani (5 notti) e Napflio (2 notti). Non siamo stati invece nella parte occidentale del Peloponneso.

DAY 1-2 - Mistra,  Momvasia e Simos

Noleggiata l'auto ad Atene (assolutamente necessaria per visitare il Peloponneso) siamo partiti in direzione di Monemvasia. Sulla strada, in tarda mattinata, ci siamo fermati al canale di Corinto (bisogna uscire dall'autostrada e percorrere la statale perché non ci si può fermare in autostrada). Il canale è lungo e strettissimo, la vista dal ponte della statale è impressionante e può dare qualche vertigine. Si può anche fare bungee jumping ... o guardare chi lo fa. 

 

Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Mistra, antica capitale dei despoti di Morea, abbandonata dai suoi abitanti nell’ottocento quando venne costruita la nuova Sparta (che si trova a qualche kilometro), ora è un sito UNESCO.  Pochissimo frequentata (una decina di persone oltre a noi), nella luce della sera è un luogo molto suggestivo. Il sito è vastissimo e ben conservato, in un paio d'ore ci siamo limitati ad esplorare le chiese ed i palazzi della parte bassa e poi siamo saliti alla parte alta in auto per ammirare il panorama (la salita a piedi è abbastanza impegnativa e non si può usare il passeggino sui sentieri del sito). Nelle ore centrali del giorno deve fare caldissimo, meglio venirci nel tardo pomeriggio.

 

In serata, dopo aver attraversato Sparta (fermandoci brevemente per una bibita, è una cittadina senza attrattive ma è pur sempre Sparta!) siamo poi partiti alla volta di Monemvasia,  piccola e bellissima città bizantina arroccata su un isolotto roccioso. È interamente circondata da mura, pedonale e affacciata sul mare. È collegata alla terraferma da un lungo ponte, sul quale si può parcheggiare. Se il ponte è pieno si può lasciare l'auto al parcheggio appena prima dell’accesso, percorrere il ponte a piedi o prendere un bus navetta. La sera la via principale, con i suoi ristoranti, bar e negozi ci è sembrata frequentatissima, forse anche per contrasto con la silenziosissima Mistra.  Abbiamo alloggiato nella città vecchia, dove ci sono diversi boutique hotels ricavati negli antichi palazzi di pietra. La città nuova sulla terraferma non ha niente da offrire e dormendo sull’isola si può esplorare Mistra al mattino, quando non ci sono ancora turisti e le vie sono semi deserte.  La vista sul mare è spettacolare, la sera abbiamo acquistato piatti d’asporto da un ristorantino del centro e abbiamo cenato sulla nostra terrazza: bellissimo.  

Il giorno successivo abbiamo trascorso la giornata sull'isola di Elafonisos. Si raggiunge in circa un’ora e mezza da Mistra, compreso il traghetto sui cui ci si imbarca a Pounta. La navigazione dura solo qualche minuto, non serve prenotare, basta arrivare al porto ed attendere l’imbarco. Il biglietto si compra sul posto.
Ad Elafonisos ci sono diverse spiagge, la più bella e famosa è Simos, una distesa di sabbia bianca con una mare turchese trasparentissimo. È un luogo di una bellezza eccezionale e vale il viaggio, forse una delle più belle spiagge del mediterraneo. Essendo molto ampia non é affollata e si possono noleggiare lettini ed ombrelloni. Si possono anche ordinare piatti e bevande direttamente in spiaggia. È perfetta per i bambini perché il mare è calmo e l’acqua poco profonda. La sera siamo rientrati a Mistra dove il mattino successivo ci siamo dedicati ad un’ultima esplorazione dei vicoli della città, prima di partire per il Mani. 

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DAY 3-6 - Mani

Il Mani è un luogo che ci è rimasto nel cuore.  È selvaggio, quasi disabitato, i paesaggi brulli e punteggiati da torri di pietra e dalla macchia mediterranea sono bellissimi. La penisola è stretta e scoscesa, percorrendone le strade il mare è sempre visibile ed immenso. 
Abbiamo alloggiato appena fuori Areopoli (la città di Ares, i manioti si vantano di essere i discendenti degli spartani), una cittadina carina con stradine ciottolate e pedonali,  qualche chiesetta e qualche ristorantino. Anche se molto piccola è il centro più grande del Mani - gli altri villaggi sono minuscoli - per cenare e per una passeggiata serale è perfetta: al tramonto le piazzette e le strade del centro si riempiono di tavoli e si respira una atmosfera fantastica.

Da Areopoli si può comodamente raggiungere tutto il Mani con le sue meravigliose calette. 
Viaggiando con bambini piccoli la spiaggia migliore è quella di Marmaris, nel sud della penisola: l’acqua è calma e trasparente, la spiaggia é di sabbia e degrada dolcemente in mare. È possibile noleggiare lettini ed ombrelloni e c’è anche un buon ristorante che serve piatti tipici del Mani. 
Vicino a Marmaris, continuando verso sud, si raggiunge Capo Matapan. Il panorama è molto bello, c’è uno stretto sentiero che dal parcheggio sterrato porta fino al faro.  All’inizio del sentiero c’è una bellissima spiaggetta di sassolini, con acqua trasparentissima, dove Elio si è fatto un bagnetto serale.

 

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DAY 7-8 Napflio ed Epidauro

Lasciato il Mani, siamo partiti alla volta di Napflio, dove siamo arrivati nel pomeriggio. È una bella cittadina di mare dal carattere veneziano (é stata a lungo un possedimento della Serenessima), con palazzi e strade in pietra chiara. Nel centro storico, dove abbiamo alloggiato, ci sono tantissimi boutique hotels. La città vecchia è interamente pedonale ed è bello perdersi tra le sue vie, i tantissimi negozi, bar e ristoranti. L’atmosfera è completamente diversa rispetto al Mani, Napflio è una città molto bella ma anche mondana.

 

A testimoniare l’importanza della città per turchi e veneziani che se la sono contesa per secoli ci sono diversi castelli. Noi abbiamo visitato solo la fortezza dei Palamidi, di per sé non é particolarmente interessante ma che offre una vista spettacolare che abbraccia tutto il golfo. Pur essendo mattina faceva molto caldo per cui dopo la visita abbiamo deciso di trascorrere la giornata al mare, sulla spiaggia di Arvanitias,  sotto la città vecchia. Il mare è calmo e trasparente (ma subito profondo) e ci sono ombrelloni e lettini a disposizione dei clienti del bar che gestisce la spiaggia.

 

Napflio è anche un’ottima base per visitare i siti archeologici di Epidauro e Micene. Dopo qualche ricerca abbiamo deciso di limitarci al primo, perché più fruibile per i bambini. Anche in questo caso viaggiando d’estate è meglio andarci nel tardo pomeriggio, quando fa meno caldo. Il sito è molto grande ma i sentieri (tutti percorribili con il passeggino) sono ombreggiati da alberi di limone, conifere ed olivi, per cui è piacevole passeggiarci. Il teatro è incredibilmente ben conservato e vale la visita, ha un’acustica incredibile che ci siamo divertiti a testare.

La sera è possibile anche assistere a delle rappresentazioni teatrali, dev’essere un’esperienza bellissima ma non troppo adatta ai bambini (ore di recitazione in greco!), per cui abbiamo desistito. 

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