Luglio 2023
Giappone con bambini - Tokyo/ 5 giorni: cibo eccezionale, onsen e otaku
Per il nostro viaggio in Giappone avevamo circa tre settimane a luglio. L'estate giapponese é calda e umida, non é ideale per un viaggio ma non é neanche proibitiva (il clima é simile a Milano). A Tokyo poi si sta molto tempo indoor, nell’aria condizionata, e se come noi si vuole trascorrere qualche giornata sulle isole della prefettura di Okinawa, luglio é il periodo perfetto, le giornate solo lunghe, il mare é caldissimo e non piove. A Tokyo siamo stati 5 giorni, 4 giorni e mezzo appena arrivati in Giappone e mezza giornata prima di ripartire). Le altre tappe del viaggio sono state Nagoya (Sumo e Ghibli Park), Kyoto, Nara e MyakoJiima.


Tokyo é un insieme di città diverse, ciascuna con la sua anima, la metropolitana é perfetta per esplorarla, basta affidarsi Google Maps che indica in maniera affidabile anche uscite e piattaforme. Nonostante la complessità delle linee e la dimensione delle stazioni non ci siamo ma persi. Per il biglietto conviene acquistare la carte prepagate (noi abbiamo preso la Suica), più che per il costo (a consumo e quasi identico all’acquisto di biglietti singoli), per la facilità di utilizzo: basta appoggiare la carta in entrata ed uscita e la tariffa viene calcolata automaticamente. Non sono comode invece le carte giornaliere perché non funzionano sulle linee ferroviarie locali (che si prendono spesso anche per spostarsi da un quartiere all’altro di Tokyo).
Con il passeggino non c'è problema, gli ascensori ci sono in tutte le stazioni.
L’hotel l’abbiamo preso a Ueno. In generale conviene alloggiare vicino ad una delle stazioni principali della subway, cosi da non dove camminare troppo o cambiare troppe linee.
Ristoranti
A Tokyo ci sono un’infinità di ristoranti per tutte le tasche e per tutti i gusti. L’inglese é parlato pochissimo, anche nei locali frequentati da stranieri. Google Translate é fondamentale perché i ristoranti sono abituati ad usarlo e funziona bene anche per tradurre i menu. Solo pochi locali accettano prenotazioni online, occorre telefonare, se non parlate giapponese potete chiedere all’hotel dove alloggiate di prenotare per voi.
I ristoranti più gettonati vanno prenotati con settimane se non mesi d’anticipo. Alcuni non accettano prenotazioni per cui bisogna rassegnarsi a lunghe attese .... ma spesso ne la vale la pena.
I giapponesi sono severi nel recensire i locali, capita che ottimi ristoranti frequentati solo da giapponesi abbiano sulle varie piattaforme punteggi inferiori a quelli frequentati da stranieri.


DAY ONE
Siamo arrivati nel tardo pomeriggio, alloggiando a Ueno, abbiamo esplorato a piedi i dintorni: il parco di Ueno e Yanaka Ginza, un'area residenziale che é un vero gioiellino, casette basse, negozietti e stradine semipedonali, ci é piaciuto molto, una versione chic del quartiere di Doraemon e Nobita. Vicino a Yanaka Ginza abbiamo cenato splendidamente al ristorante Nezu Kamachiku https://kamachiku.com/, specializzato in Udon e con un menu interessante e vario. Il ristorante tra l’altro é ospitato in un bell’edificio d’epoca con giardino (per Tokyo una rarità) . Assolutamente consigliato, occorre prenotare con largo anticipo per la cena (abbiamo prenotato più di un mese prima).
DAY TWO
Mattinata dedicata a Akihabara, il quartiere otaku. L’abbiamo raggiunto passeggiando lungo l’Amejoko market, da Ueno. Akihabara é cosi folle e particolare che anche se non si é appassionati del genere merita una visita, tra immense sale giochi e negozi manga multipiano … Siamo anche stati in uno dei maid café: @home, https://www.cafe-athome.com/ il più grande (7 piani) e probabilmente il più carino, meglio andarci al mattino e mai nel weekend, perché altrimenti la fila é lunghissima. Su espressa richiesta di Elio e Filippo che volevano completare i loro acquisti (i prezzi sono molto più bassi che in Europa) siamo tornati ad Akihabara anche l’ultimo giorno del nostro viaggio, prima di ripartire, ma una mezza giornata é sufficiente per girarlo.
Dopo un pranzo a base di Tonkatsu (maiale) abbiamo proseguito in direzione del Meiji-Jingu, a Shibuya, il tempio dell’imperatore Meiji.
Immerso in una foresta di 70 ettari nel cuore di Shibuya, é un’oasi di pace e silenzio, percorrendo i suoi viali si raggiunge il tempio. Siamo arrivati nel tardo pomeriggio, poco prima della chiusura, c’era pochissima gente, principalmente giapponesi. Piacevolissima atmosfera.
Per cena ci siamo diretti verso Shinjiku, che di sera si anima e con le luci dei locali accese diventa un luogo vitale ed affascinante. I grattacieli si alternano a zone di edifici più bassi, ci sono i locali un po' loschi di kabukicho (teoricamente, forse anni fa, quartiere a luci rosse, ma a parte qualche insegna é un un luogo adatto a tutti), ristoranti dall’aspetto trasandato ed altri molto curati, i minuscoli bar di Golden Gai, sale gioco, e poi ci sono il famoso Godzilla, gli schermi 3D insomma un po’ di tutto … Per cena Shabu-Shabu (sottili fette di carne cotte nel brodo) al Momo Paradise https://mo-mo-paradise.com, ottimo (ci siamo tornati anche l’ultima sera prima di ripartire per l’Europa) e con i suoi ampi spazi é ideale per i piccoli (hanno anche i seggioloni).
DAY THREE
Al mattino siamo andati al Borderless TeamLabs https://www.teamlab.art/jp/e/tokyo/, un museo d’arte moderna con opere multisensoriali ed immersive, ci é piaciuto molto ed é adatto a tutte le età, bisogna prenotare l’entrata (a fasce orarie) almeno qualche giorno prima e ... indossare pantaloni corti (eh si!). Ci siamo arrivati da Ueno prendendo la linea linea U Yurikamome che percorrendo il Rainbow Bridge fa il loop tra i grattacieli e passa non lontano dal robot Gundam di Odaiba (quartiere moderno che abbiamo deciso di saltare).
Siamo poi stati a pranzo al vicino e nuovissimo mercato del pesce il Toyosu Market. L’accesso al mercato vero e proprio é riservato agli operatori, esiste solo una passerella vetrata che permette di osservarlo dall’alto. Per assistere alle aste dei tonni occorre arrivarci presto perché all’ora di pranzo tutte le attività sono già concluse. Non é un luogo particolarmente interessante (probabilmente il vecchio mercato lo era), però essendo molto vicino al TeamLab é perfetto per mangiare sushi di ottimo livello in uno dei tanti ristorantini (sono principalmente al terzo piano del Block 6).
Siamo poi andati, sempre con la U Yurikame all’Osservatorio del Tokyo Metropolitan Government Building. L’accesso é gratuito, dopo una brevissima coda per prendere l’ascensore si arriva al piano d’osservazione da dove si può ammirare Tokyo dall’alto. C’é anche un caffè ed un pianoforte a coda a disposizione dei visitatori, carino.
Nel tardo pomeriggio siamo partiti in direzione dell’Oedo Onsen Monotogari, bagno termale child friendly in stile Edo con una grande area all’aperto accessibile a uomini e donne contemporaneamente, quindi perfetto per famiglie (e coppie). Le parti indoor sono invece separate come in tutti gli onsen. Poco affollato, ci abbiamo piacevolmente trascorso tutta la sera, c'è anche un food court con ristoranti (molto semplici) per cenare.


DAY FOUR
Mattinata dedicata ad Asakusa il quartiere storico di Tokyo. Fatti salvi i templi, il resto del quartiere é relativamente moderno (anni 80?) e non si distingue dalle zone semicentrali di Tokyo. Ci aspettavamo di meglio, l’area dei templi é invasa da turisti, i negozi vendono perlopiù paccottiglia, insomma non un’esperienza eccezionale, soprattutto se paragonata alla visita dei quartieri storici di Kyoto e Nara. E’ invece carino il modernissimo visitor center, che permette anche di osservare l’area dall’alto.
Per pranzo ci siamo diretti verso Ginza e abbiamo mangiato benissimo al Robatayaki Udatsu Shimbashi, frequentato per la pausa pranzo dai lavoratori del quartiere, nessun turista occidentale e ottimo pesce. Ginza é un quartiere piacevole, le insegne dei negozi sono quelle di una qualsiasi high street ma l’architettura é moderna e interessante.
A Ginza, in mezzo ai grattacieli c'è il teatro Kabuki-za (https://kabuki-za.co.jp/), in stile Edo, dove si può assistere a spettacoli di teatro tradizionale Kabuki . Le rappresentazioni durano più di tre ore e sono in giapponese, sono però in vendita anche biglietti per un singolo atto. Dal momento che Cleo non era ammessa (l’età minima per i biglietti singolo atto é di 6 anni) ci siamo dati il cambio, stando con lei a turno nel bel giardino giapponese sulla terrazza del teatro. Lo spettacolo é interessante, per i costumi, la scenografia e le movenze degli attori, certo, non capendo il giapponese mezz’ora é sufficiente.
Dopo una visita al Pokemon Center di Ginza abbiamo cenato ottimamente al Godaime Hanayama Udon Nihonbashi, tra i grattacieli.
DAY FIVE
Mattinata a Jimbocho, il quartiere delle librerie, alla ricerca di stampe Edo e Meiji. E’ un quartiere interessante, frequentato principalmente da giapponesi ed é bello entrare nelle librerie alla ricerca di fumetti vintage e stampe d’epoca (i prezzi sono incredibilmente inferiori all'Europa).
Dopo Jimbocho ci siamo diretti a Shibuya, Omotesando ed Harajuko. Non ci hanno entusiasmato, Shibuya ed Omotesando sono un’insieme di negozi e centri commerciali con brand internazionali, anche il celebrato Shibuya crossing visto dal vivo non é niente di eccezionale. Siamo saliti in cima al centro commerciale Tokyo Parco, dove c'è una bella caffetteria con terrazza dove si può giocare a ping-pong.
Takeshita Dori ad Harajuko, teoricamente fashion district e luogo d’incontro di cosplayers, é in realtà una trappola per turisti, l’abbiamo attraversata rapidamente.
Il giorno successivo abbiamo preso il treno veloce Shinkansen in direzione di Nagoya, per assistere ad un torneo di Sumo (c’é ogni anno a luglio) e visitare il nuovo Parco Ghibli.
I Miei Libri
Natsume Sōseki, Io sono un gatto, Neri Pozza
Natsuo Kirino, Le quattro casalinghe di Tokyo, Neri Pozza
Satoshi Yagisawa, I miei giorni alla libreria Morisaki, Feltrinelli





